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20 Lug 2015

Pennabilli Antiquariato: collaterale di nature morte per la 45esima edizione

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Una ventina di dipinti di diverse epoche per il tema del cibo nell’arte attraverso i secoli per la collaterale intitolata “Cibo divino, piacere terreno”, che affianca a Pennabilli (Rimini) fino al 26 luglio 2015, la 45° Mostra Mercato Nazionale d’Antiquariato.
La mostra vuole rendere omaggio a questo evento con una carrellata di opere, rappresentazioni diverse legate al cibo attraverso i secoli e svolgendosi a Pennabilli, non ci si può esimere dal citare il magico “Orto dei frutti dimenticati”, nato da un’idea di Tonino Guerra nel 1990, una premonizione quasi e un messaggio per noi tutti.
Il cibo all’interno delle opere d’arte inizia ad assumere una vera e propria valenza simbolica a partire dal Medioevo; più nello specifico, con la simbologia cristiana, il cibo assume un significato allegorico non tanto legato al sostentamento e alla nutrizione quanto al fattore culturale, rendendo espliciti i rapporti e le differenze fra le classi sociali, identificando regioni geografiche, il susseguirsi delle stagioni e persino le fasi della vita.
Tornando indietro nel tempo il cibo viene inserito come elemento secondario e accessorio all’interno dei quadri e utilizzato per allestire determinate scene o denotare un preciso ambiente.
Vengono alla memoria eleganti salotti settecenteschi, in cui una dama si accinge a gustare una raffinata colazione, scene di vita familiare in cui i protagonisti vengono rappresentati intorno a un tavolo, fissando così sulla tela sin dal XVII secolo quei rituali di vita domestica che ancora oggi costituiscono uno dei piaceri nella nostra alimentazione.
Se ci sia relazione tra arte e cibo è una questione molto antica su cui la filosofia si interroga sin da Platone.
Nel 1500 un giovane artista di nome Giuseppe Arcimboldo divenne famoso inventando in pittura ritratti e busti allegorici in cui venivano rappresentate figure umane composte con fiori, frutta e ortaggi; oggi l’opera più rappresentativa e conosciuta del Maestro è stata scelta come logo ufficiale della grande manifestazione internazionale Expo Milano 2015 Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita.

Dall’arte ci viene, attraverso la mostra, la sollecitazione a salvaguardare e a rispettare la natura in quanto il cibo è, come l’arte, un valore inestimabile per l’intera umanità.
La panoramica sull’interpretazione artistica del cibo nei secoli offerta dalla mostra è curiosa e intrigante; complessivamente si tratta di una ventina di quadri di epoche diverse: si parte dagli inizi del XVI secolo con Pieter Aertsen detto Pietro il Lungo (Amsterdam 1508 – 1575) Interno di cucina – olio su tela – 119 x 96 cm, una caratteristica e molto dettagliata rappresentazione di tre figure: un uomo, una donna e un ragazzo con un gatto all’interno di una cucina del Nord Europa.
Di epoca più recente è il quadro di Alfred Arthur Brunel de Neuville (Parigi 1852 – 1941) Natura morta di frutta – olio su tela – 40 x 60 cm. L’opera è luminosa, ricca di colori. I frutti: pesche, pere, uva bianca e rossa richiamano alla memoria una assolata e generosa fine estate.
Non è difficile individuare le origini dell’opera di Tommaso Realfonso (Napoli 1677 – dopo 1743) Tavola imbandita con frutta, pane, carne, salame, sfogliatelle e pastiera – olio su tela – 70 x 100 cm, in cui risaltano i dolci tipicamente napoletani appoggiati su un piatto in ceramica decorata e un elegante coltello d’argento.
Di periodo più tardo, della Scuola di Carlo Magini (XIX secolo) è una coppia di dipinti con tavoli da cucina – olio su rame – 20 x 30 cm, due classiche nature morte, nella prima delle quali campeggiano un fiasco, una brocca e alcune bottiglie, un mortaio, un coltello e alcuni frutti; nella seconda sono riprodotte con mano abile delle bottiglie, un orcio, un recipiente in coccio e alcune mele.
Chiude, sotto il profilo temporale, la mostra Renato Guttuso con una natura morta che riproduce con i colori forti che lo caratterizzano una cesta contenente alcune pannocchie di granturco e della frutta appoggiata su una tovaglia bianchissima. L’opera è un’acquaforte con 35 passaggi di colore 90 x 120 cm.
A margine della collaterale “Cibo divino, piacere terreno”, Riccardo Agostini, chef stellato del ristorante Il Piastrino di Pennabilli, proporrà ai visitatori, nei pomeriggi di giovedì e sabato, una degustazione offerta dagli organizzatori di Pennabilli Antiquariato, che hanno voluto, in concomitanza con Expo Milano 2015, promuovere i migliori prodotti della gastronomia del Montefeltro.