Pavia. Personale di Stefania Ricci “Natura cosciente”
a cura di Roberto Mutti
Spazio Immagine Design “Rossana Bossaglia”, Broletto di Pavia. Ingresso da via Paratici 21 e piazza Cavagneria.
Inaugurazione mercoledì 30 agosto ore 18.30
Aperta da giovedì a domenica 18-21, mercoledì 21-24, sabato e domenica 10.30-12.30 fino al 1 ottobre.
Ingresso libero
Catalogo in mostra
Spazio Immagine Design “Rossana Bossaglia”, questo è il nome del nuovo progetto espositivo del Settore Cultura del Comune di Pavia collocato all’interno del Broletto e progettato da Plano con un allestimento flessibile per offrire al pubblico un percorso razionalmente mirato. Inaugurato in luglio con una personale di Lorenzo Terraneo, prosegue la sua attività espositiva con “Natura cosciente”, una raffinata mostra della fotografa Stefania Ricci che indaga su fiori e piante con immagini in bianconero di straordinaria eleganza.
Un fiore si fa attraversare dalla luce e ci si presenta nella purezza delle sue forme, un altro si piega su se stesso creando ombre che insegue in un gioco di intrecci e rimandi. Bisogna confessare di essere un po’ spiazzati da questo raffinato gioco di richiami anche perché qui la fotografia non assume l’aspetto piacevole ma prevedibile della descrizione minuziosa perché Stefania Ricci ha elaborato una visione personale alla ricerca non di un astratto ideale di bellezza ma a una profonda empatia con l’ambiente. “Natura cosciente” è un progetto nato dalla consapevolezza di essere di fronte a una precisa e tenace forma di consapevolezza attraverso cui ci arrivano messaggi che sta a noi e alla nostra sensibilità decodificare. La vitalità che attraversa la natura, infatti, sa essere sorprendente, le soluzioni per sopravvivere ingegnose mentre la capacità di modificarsi in relazione con quanto la circonda è una inaspettata forma di intelligenza. Per questa ragione Stefania Ricci non riprende i fiori come fossero oggetti ma li rende protagonisti appoggiandoli direttamente a contatto della carta fotografica sui cui lasciano il segno della loro presenza. Con le sue opere lievi, delicate ma anche sensuali, la fotografa ci invita a percepire il linguaggio con cui la natura sussurra ed è osservando queste immagini che ci possiamo accorgere di guardare contemporaneamente anche in noi stessi con una nuova, felice consapevolezza. (Roberto Mutti)
Stefania Ricci si diploma con lode nel 1999 all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino ma già l’anno prima aveva esordito con “Still”, ritratti ed ambienti avviluppati da teli bianchi, ed esponendo su invito di Franz Paludetto al Castello di Rivara (TO) in una personale curata da Maria Teresa Roberto. Partecipa a diverse collettive a Torino, Genova, New York (“Nursery Cryme” al Williamsbourg Art & Hystorical Center), Milano, Modena ma cerca anche nuove ispirazioni: dopo un workshop con il fotografo George Rousse, realizza un lavoro dedicato alle nature morte esposto nel 2002 da Art&Arts di Torino e nel 2003 da Angelo Falzone a Manheim. Elabora le prime immagini a contatto con fili d’erba gettati sulla carta sensibile – esposte nella mostra Versus VIII – e realizza un progetto installativo-fotografico, in collaborazione con il comune di Ivrea per la antica Sinagoga della città, in cui consolida il lavoro sulla natura cercando una sintesi tra traccia, ombra, immagine figurativa ed astratta. Con il ciclo degli insiemi naturali che continua tutt’oggi, partecipa a varie mostre ed è finalista al “Premio Cairo Arte 2005” mentre negli anni successivi il ciclo “Collezione di farfalle” viene esposto a Casale Monferrato e, nel 2010, a Parigi. Su quest’ultima linea nascono ricerche sugli insetti, sui vasi cinesi, sui diorami, sui tappeti orientali, sugli ex voto, sui teatrini fino al recente “Mappe stellari” presentato al MIA Fair 2016 e a Palazzo Ducale di Genova.
Progetto espositivo PLANO, installazione photoSHOWall.